Colubro lacertino nella rete - 13 giugno 2015
Sessione di inanellamento del progetto “MonITRing” - Marixe (SV)
Nota degli inanellatori: Alessio Chiusi e Rudy Valfiorito
"Effettuando l'ultimo giro orario di controllo delle reti abbiamo avuto un' inaspettata sorpresa: oltre a due Occhiocotto Sylvia melanocephala vi era intrappolato un Colubro lacertino
Malpolon monspessulanus, serpente diffuso nella Penisola Iberica, in Francia e in Liguria dove è confinato agli ambienti costieri e non sembra al momento, superare lo spartiacque
appennico. Questa specie che può arrivare sino 2 metri di lunghezza è velenosa con un veleno molto simile a quello dei cobra ma per la particolare collocazione dei denti veleniferi
arretrati (opistoglifo), il suo morso difficilmente riesce ad iniettare il veleno. In natura la probabilità di venire morsi è molto bassa, ma con un animale intrappolato e molto agitato che
soffiava appiattendo il collo per sembrare più grosso, il rischio era molto elevato. Avevamo quindi il problema di liberarlo senza ferirlo e anche di proteggerci. Il veleno del Colubro
lacertino ha una bassa tossicità per l'uomo ma può provocare intorpidimento dell'arto colpito, sudorazione, febbre e, a volte, con problemi neurologici. L'animale era parecchio
ingarbugliato nella rete, dove con la parte più sottile del corpo ne aveva attraversato diverse maglie che con l'aumentare delle sue dimensioni si erano strozzate, intrappolandolo
inesorabilmente. Così mentre uno di noi teneva ferma la testa del serpente l'altro procedeva a liberarlo tagliando anche qualche maglia di rete. Dopo una ventina di minuti di lavoro siamo
riusciti a liberarlo e rilasciarlo incolume senza essere morsi.”
Nelle reti mist-net oltre agli uccelli che vengono inanellati finiscono anche animali appartenenti ad altri ordini che saranno oggetto di uno scritto nel prossimo numero de Il Biancone (Bollettino ROL), 11 anno 2016.
foto Rudy Valfiorito